Scoprire chi siete veramente e chi invece credete di essere
Gnothi seauton, conosci te stesso, erano le parole incise all’entrata del tempio di Delfi, sede dell’oracolo sacro ad Apollo, nell’antica Grecia. Queste parole indicano una delle verità più profonde, che va ben oltre lo scoprire il proprio futuro e quale azione intraprendere in una situazione futura particolare. Esse inoltre implicavano che la conoscenza più importante è quella che riguarda la nostra vera natura, “Chi sono io?”, “Cosa sono io?”.
Sono cioè questo corpo fisico e questa personalità che ha un inizio, una serie di cambiamenti costanti, accompagnati da esperienze basate sulla legge della dualità, nella quale c’è un susseguirsi continuo di opposti (piacere/dolore, bello/brutto, giorno/notte, simpatie/antipatie, amore/odio, vita/morte e così via) e che poi deve inevitabilmente finire? Tutto si riduce a una routine meccanica che comprende lavorare, mangiare, fare sesso, dormire, crescere figli, guardare la tv, uscire a cena, invecchiare e inevitabilmente morire, senza aver capito perché sono qui e in definitiva chi sono? O forse hanno ragione i saggi e i maestri di tutte le tradizioni quando affermano (e lo fanno TUTTI, invariabilmente) che noi siamo un’anima immortale e perfetta?
Visto che nelle condizioni normali, in cui possiamo solo cercare di capire la verità con gli strumenti che abbiamo, e cioè i sensi, la mente e l’intelletto, non riusciamo arrivare a concepire ciò che è oltre i nostri sensi, dobbiamo allora utilizzare come punto di partenza lo studio e la fede in ciò che hanno detto i grandi saggi, coloro che hanno trasceso gli strumenti mente/sensoriali e sono andati oltre, indicandoci, pur con la fallacità del linguaggio, la verità che gli era stata rivelata.
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